I prodotti tipici del parco

I prodotti del Vesuvio, cuore pulsante dell’agroalimentare campano e italiano.

Per secoli l’agricoltura vesuviana è stata una delle più ricche d’Italia, ma cinquant’anni di edilizia selvaggia la hanno relegata negli angoli della “Città vesuviana”, rendendola pressocchè invisibile al turista che attraversa le falde del vulcano. Ma l’agricoltura del Vesuvio c’è ancora, e il terreno lavico alle falde del vulcano è rimasto quello fertile esaltato da Plinio il Vecchio. Il rilancio dei prodotti dei territori che circondano il vulcano è infatti tra gli obiettivi primari del parco. Albicocche di cento specie, celebrate nelle sagre estive a Pollena Trocchia e a Sant’Anastasia, i pomodorini del piennolo di piccole dimensioni, che le genti vesuviane legano in grappoli sospesi e conservano fino a Natale, le ciliegie, gli agrumi, le noci, le olive, sono tutti prodotti inimitabili, ricchi di sali e zuccheri, dal sapore marcato tipico. L’uva coda di volpe o Caprettone, falanghina, piedirosso o Per’ ‘e palummo, lo sciascinoso e naturalmente l’aglianico sono i vitigni che producono i vini vesuviani, il Lacryma Christi è tra i vini italiani più conosciuti all’estero. E ancora la catalanesca, ottima uva bianca da tavola portata dagli spagnoli e coltivata alle falde del Somma.

Frutta

Verdura

Vino

I Fiori