16 pannelli sugli anni 1938–1945, e relativo catalogo, dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia alla Liberazione
Video di Presentazione della mostra:
Si articola in cinque blocchi tematici:
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- La configurazione della comunità ebraica prima delle leggi razziali e il suo rapporto con l’Italia. La comunità ebraica, numericamente contenuta, ha sempre avuto un alto grado di integrazione nella società nazionale. L’identità ebraica non veniva percepita in contraddizione con quella italiana né era vissuta come elemento secondario.
- L’emanazione delle leggi razziali con i suoi 29 articoli il 17 novembre del 1938. Da quel momento gli ebrei divenivano cittadini di seconda classe e contro di essi vennero presi una serie di provvedimenti giuridici e politici, tramite i quali videro privarsi di quei diritti di cui avevano goduto perché cittadini italiani.
- La persecuzione antisemita: dai campi di internamento sorti dopo l’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania nel 1940, istituiti per internare gli ebrei stranieri, considerati politicamente pericolosi, – si ricordano il campo di Campagna (SA) e quello di Ferramonti di Tarsia (CS) – ai quattro campi di concentramento nell’Italia settentrionale – Bolzano Gries, S. Dalmazzo, Fossoli, la Risiera di San Sabba, unico, quest’ultimo, ad avere un forno crematorio, istituiti nel 1943 dopo la formazione della Repubblica sociale italiana. Significativo è il pannello sull’episodio della deportazione degli ebrei da via Tasso a Roma il 16 ottobre 1943 e quello dei bambini nei lager, che, con la vicenda di Sergio De Simone, il piccolo ebreo napoletano – a cui è dedicata la mostra – che insieme con altri 19 bambini fu sottoposto ad esperimenti medici e poi soppresso il 20 aprile del 1945, ci rimanda alle condizioni infantili all’interno dei lager.
- I comportamenti della popolazione italiana. Ciò ha richiesto la necessità di riflettere su di uno stereotipo consolidato di Italiani brava gente, che per lungo tempo ci ha presentato un’immagine rassicurante del paese, solidale con tutti coloro che sono stati penalizzati dalla guerra.
- Il problema della memoria attraverso la disanima del caso Priebke, il principale responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Priebke, dopo 52 anni di vita indisturbata in Argentina, nel 1996 fu processato in Italia e condannato in Italia. È morto nel 2013.
Video sul tema: La costruzione dell’odio – realizzato da alunni del corso IFTS anno 2018